PROGETTO

Ludot

ARCHITETTO

Giulia Brutto

Il naming prende vita dal sistema ideato per l’esposizione: “DOT”. Mediante la ripetizione di linee orizzontali e verticali segna la matrice dei pannelli di sostegno ai ripiani espositivi regalando agli interni oltre la funzione, una trama decorativa. La scelta dei materiali, in cui predomina l’uso del legno di betulla, è stata fatta nell’ottica della sostenibilità, essendo tutti materiali naturali e riciclabili, composti secondo una modularità che riduce al minimo gli sfridi. Anche in questo progetto, sebbene sia apparentemente un progetto che interviene solo negli interni, trova posto anche il rapporto con l’esterno. L’interno si proietta all’esterno mediante le due ampie vetrate ed il pavimento dell’interno è una citazione dell’epoca di costruzione del fabbricato che diventa legante tra la memoria del passato ed un concept del tutto contemporaneo.

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Giulia Brutto

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